Yaoya Oshichi

八百屋お七

Yaoya Oshichi 30.5 x 45.5

Yaoya Oshichi (1667 circa – 29 marzo 1683), letteralmente “fruttivendola Oshichi”, era una figlia della fruttivendola Tarobei, che viveva nel quartiere Hongō di Edo all’inizio del periodo Edo. Fu bruciata sul rogo per aver tentato di commettere un incendio doloso. La storia (vedi sotto) divenne oggetto di commedie joruri.
L’anno di nascita è talvolta indicato come 1666.

Nel dicembre 1682 si innamorò di Ikuta Shōnosuke (o Saemon), un paggio del tempio, durante il grande incendio dell’Era Tenna, allo Shōsen-in, il tempio di famiglia (danna-dera). L’anno successivo tentò un incendio doloso, pensando di poterlo incontrare di nuovo in caso di un altro incendio. Fu catturata dalla polizia e bruciata sul rogo a Suzugamori per i suoi crimini.

Il magistrato del processo, pur sapendo che aveva sedici anni, le chiese: “Devi avere quindici anni, vero?”. All’epoca, i ragazzi e le ragazze di età inferiore ai sedici anni non erano soggetti alla pena di morte e, poiché i sistemi di registrazione delle famiglie non erano ancora molto diffusi, era sufficiente la conferma dell’età da parte di un burocrate. Fraintendendo le intenzioni del magistrato di processarla come minorenne, la ragazza rispose di avere sedici anni. Non capendo più nulla, il magistrato le chiese di nuovo con fermezza: “Dovete avere quindici anni, non è vero?”. Non accettando di nuovo l’insinuazione, la ragazza dichiarò onestamente la sua età di sedici anni, non lasciando al magistrato altra alternativa se non quella di condannarla al rogo.