KYO ORIGAMI,origami di Minori Shimizu, ‹ž‚¨‚肪‚Ý, ܂莆@´…‚Ý‚Ì‚è  
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Un pensiero per terrmotati del 11.3.2011...

La mia attività artistica di ORIGAMI è nata proprio allo scopo di aiutare la gente di TOHOKU, una regione del nord del Giappone che comprende le province di MIYAGI, IWATE e FUKUSHIMA, colpite brutalmente dallo Tsunami, che  ancora adesso è costretta a vivono nei rifugi. 

L'11 marzo 2011 io stessa mi trovavo in Giappone a casa della mia famiglia, che abita in un paese vicino Tokyo.

Quel pomeriggio abbiamo sentito una fortissima scossa.
Immediatamente sono state interrotte le trasmissioni televisive da un'edizione straordinaria a reti unificate del telegiornale che trasmetteva immagini della devastazione che via via lo Tsunami stava provocando nell'area interessata.
Si è capito sin da subito che stava succedendo qualcosa di veramente grave.
Dal quel momento in poi tutti i canali della televisione hanno trasmesso esclusivamente notizie riguardanti lo Tsunami e il terremoto: le immagini erano veramente terrificanti.
Le lunghissime e fortissime scosse si sono sentite anche nella capitale Tokyo; da quel momento forti sono stati i disagi: le metropolitane e i treni si sono fermati e tutti i collegamenti si sono paralizzati.
Da quel pomeriggio e per diversi giorni c'è stata una difficolta assoluta a comunicare con chiunque con il cellulare. Nel centro della citta si sono verificate decine di incendi e a causa dei crolli di alcuni edifici ci sono stati anche morti e feriti.

Se tutto questo è successo a Tokyo, che è lontana centinaia di chilometri dall'epicentro, immaginate quanto siano state disastrose le conseguenze dello Tsunami e del terremoto nelle province colpite.
Delle numerosissime immagini trasmesse, cio che mi ha colpito piu profondamente sono stati gli scenari relativi alle popolazione di Tohoku.

Tutti noi potremmo diventare egoisti in situazioni estreme per paura, disperazione e panico, ma la gente di Tohoku non ha perso la propria cordialità e pazienza, qualità che sottendono ad una profonda coscienza civile rimasta immutata anche a seguito di quella terribile tragedia.
La maggior parte dei sopravvissuti erano persone anziane, che immediatamente dopo lo Tsunami sono state ricoverate in luoghi di fortuna: grifugih sprovvisti di riscaldamento, letti, coperti, cibo, acqua e medicine.
Loro non si sono mai lamentati, ringraziavano di essere vivi, ringraziavano per quegli aiuti che cominciavano ad arrivare da fuori.
Si aiutavano tra loro in una sinergia del più forte che aiuta il più debole.

La gente di Tohoku vive sopratutto di pesca e agricoltura. Il loro stile di vita e completamente diverso da quello degli abitanti di Tokyo.
Gli abitanti di questa regione sono molto legati alla loro terra e alle loro tradizioni, e difficilmente si spostano: gnascono nella loro terra e muoiono nella loro terrah. Convivono con la natura nel bene e nel male, e quindi anche in presenza di fenomeni estremi come lo Tsunami o il terremoto.

A tal proposito mi piace ricordare l'intervista di un signore anziano che abita nel Comune di Miyoko, nella provincia di Iwate.
Il Comune di Miyoko è stato interessato, nei secoli, da numerosi Tsunami: dopo quello del 1933 è stato costruito un argine alto 10 m. e lungo ben 2.8 km, che si è rivelato decisivo negli anni successivi al fine di proteggere gli abitanti del luogo da tali disastrosi fenomeni.
Neppure questo argine, sebbene fosse il più lungo ed il piuù alto di tutto il Giappone, ha retto di fronte al mostruoso Tsunami dell'11 marzo 2011, che lo ha distrutto completamente.
Ciononostante, l'anziano signore dell'intervista, che aveva assistito anche allo Tsunami del 1933, ha dato a tutti un'iniezione di speranza e coraggio: gnon ci rassegneremo - disse - ma anzi costruiremo un altro argine ancora più alto e resistente, e una citta ancora più bella; questa e la mia terra, e non l'abbandonerei per nessun altro posto al mondoh.
Questa è l'anima della gente di Tohoku.

Penso sempre le sofferenze degli abitanti di Fukushima, una regione tra le più colpite, oltre che dallo Tsunami, dalle radiazioni fuoriuscite dalle centrali nucleari che lo stesso Tsunami ha investito: essi hanno dovuto abbandonare le proprie citta e le proprie case, senza neppure sapere se e quando potranno mai farvi ritorno.

Ci sono vittime dello Tsunami, poi, che non possono neanche permettersi di gfare la vittimah.
I medici e agli infermieri, ad esempio: anche costoro sono vittime dello Tsunami, magari anch'essi hanno perso i propri cari, o la propria casa; eppure con la professione che svolgono non possono permettersi di gperdere tempoh a piangere e disperarsi, ma debbono continuare a svolgere il proprio dovere.

Circa 50 tra Vigili del Fuoco, agenti di polizia e delle Forze di Autodifesa giapponesi, inoltre, mentre partecipavano alle operazioni di ricerca e salvataggio organizzate dopo la prima ondata di Tsunami sono stati travolti da una seconda e da una terza ondata, e risultano tutt'ora dispersi.

Anche per il personale dei Comuni e delle Prefetture la situazione è dura. Anch'essi sono, come tutti, vittime degli eventi, anch'essi vivono nei rifugi, ma non hanno tempo neanche per riposare: devono dedicarsi a una continua opera di ricostruzione di database e di aiuto e di ascolto della popolazione locale, dal momento che in alcune citta la furia dello Tsunami ha distrutto anche il Municipio e sono andati persi tutti i documenti anagrafici.

Un pensiero speciale, deve pero essere rivolto ai dipendenti delle Centrali nucleari.

Se ad oggi esistono uomini che realmente meritino l'appellativo di eroi, ebbene questi sono loro.
Noi non sappiamo neppure chi siano queste persone: sono persone assolutamente gnormalih, e probabilmente i loro nomi non rimarranno nella storia come quelli di George Washington, o di Napoleone, o di Garibaldi, ma esse ancora oggi continuano a lavorare nelle Centrali colpite dallo Tsunami benche in quei luoghi si registri un'elevata radioattivita, mettendo in grave pericolo la propria vita per il bene di tutti.
Tra quanti si stanno sacrificando nella Centrale di Fukushima ci sono molti operatori che hanno piu di 60 anni e che sono tornati volontariamente a lavorare benche gia in pensione: essi non hanno esitato a dare il proprio contributo, sapendo di possedere piu competenza ed esperienza degli altri dipendenti e di avere minori responsabilita familiari dal momento che i loro figli sono ormai grandi.
Tutti questi valorosi sono animati da un ideale comune, ben espresso nella sua semplicita da una mail inviata da un operatore a un'amica: ganche se noi moriamo, impediremo il meltdownh.
Spero vivamente, quindi, che il Governo giapponese vorra garantire un mantenimento a vita sia per gli uomini e le donne della Centrale di Fukushima che per i loro familiari.
Vorrei che il Governo si impegnasse a pubblicare quale sia la reale situazione delle centrali nucleari e le condizioni di salute di tutti gli operatori con la massima trasparenza.

Un altro episodio veramente toccante, accaduto nelle Scuole elementare e media del Comune di Kamaishi, situato ad 1 km. dalla costa nella Provincia di Iwate.
I docenti della Scuola media avevano insegnato ai propri allievi che, in caso di terremoto, essi avrebbero dovuto correre dai propri compagni della Scuola elementare ed aiutarli a mettersi in salvo insieme a loro.
Così, per l'appunto, avvenne l'11 marzo 2011: subito dopo il terremoto, i bambini della Scuola media si precipitavano nella Scuola elementare e, presi per mano i propri compagni più piccoli, scappavano con questi sulle colline che circondano la citta.
Neanche 10 minuti dopo, un mostruoso Tsunami inghiottiva le due Scuole ed il resto della città, ma grazie a quel semplice quanto grande gesto di altruismo tutti i 570 alunni di elementari e medie sono sopravvissuti.

Queste sono la gente di TOHOKU.
I loro volti mi hanno veramente commossa e si sono impressi nella mia mente e non mi hanno abbandonati per un solo istante.
Volevo non solo ricordare ma fare qualcosa per loro. E nata così l'idea di raccogliere i fondi per la gente di TOHOKU tramite gli ORIGAMI che ho ereditato da mia nonna.

Una parte dei profitti recavati dalla vendita delle mie opere saranno devoluti alla CROCE ROSSA GIAPPONESE, e  saranno da questa, distribuiti ai senzatetto di TOHOKU ed utilizzati per aiutare i bambini rimasti orfani.

Minori Shimizu

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